La tolleranza ha un limite, come la pazienza. Oramai da decenni, disgustosi vandalismi e vigliacche aggressioni sono raccontati e accolti con una tolleranza inaudita e i criminali autori di danneggiamenti e violenze (quando vengono scoperti) sono puniti con una bonarietà che è disgustosa tanto quanto il reato commesso. Si, è vero, ancora non c’è scappato il morto ma se le autorità non riusciranno a mettere un freno a questa incessante aggressività, presto saremo costretti a piangere ad un funerale.
L’ultima vigliaccata in ordine di tempo è stata commessa in una zona di addestramento cani: una struttura perfettamente in regola con tutte le numerose e severe normative previste dalle leggi nazionali e regionali che oltre a rendere possibile il dressaggio degli ausiliari, rappresenta – e non è poco in questi tempi di crisi sempre più tragica – una impresa che offre un’onesta occupazione e un modesto reddito a diverse famiglie. Il “quagliodromo” (così viene spregiativamente nominato) di Torlino Vimercati, in provincia di Cremona è stato praticamente raso al suolo per il gusto sadico e incosciente di impedire ai cacciatori di addestrare i loro cani.
Un’azione che non si può e non si deve definire una bravata, proprio come le numerose distruzioni di negozi e allevamenti che si susseguono con impressionante regolarità. La Libera Caccia, mentre esprime tutta la sua solidarietà ai gestori dell’impianto, condanna con sdegno simili barbarie e sollecita le autorità a fare piena luce sull’episodio di Torlino, individuando rapidamente gli autori e perseguendoli con la fermezza e la severità che il loro ignobile atto richiede.