Grande apprezzamento per la campagna di sensibilizzazione di Federcaccia Toscana dal titolo “La Caccia è una cosa seria”.
Il messaggio dell’Associazione diffuso tramite le vignette di Giuliano, cattura anche l’attenzione dei non cacciatori spiegando ironicamente perchè “La Caccia è una cosa seria”.
E’ decisamente piaciuta la campagna di Federcaccia Toscana, apparsa nei mesi estivi sui muri delle città toscane e sui principali quotidiani: le vignette di Giuliano hanno regalato un sorriso ma sono riuscite al contempo a veicolare alcuni messaggi importanti sulla caccia e le sue regole.
“La caccia è una cosa seria” suggeriva ammiccante lo slogan mentre il testo delle vignette faceva il resto; l’apprezzamento per l’approccio originale, per l’occasione, è arrivato anche da chi cacciatore non è, attraverso tante e mail e dichiarazioni personali.
Qualcuno, è vero, ha scritto o telefonato risentito, deplorando una supposta volontà offensiva; in particolare per l’affermazione che per diventare cacciatori bisogna studiare – anche sodo, per la verità – mentre per fare l’anticaccia questa condizione non è richiesta.
Nient’altro che una battuta, come il possesso di un briciolo di ironia suggerisce, che stava a significare principalmente la necessità di superare esami complessi e selettivi per entrare in possesso della licenza di caccia.
Tutto ciò con buona pace di chi ha voluto leggere nelle argute vignette di Giuliano una inesistente volontà di recare offesa a una qualche categoria di cittadini più o meno associati.
“Il successo ottenuto – ha commentato il presidente di Federcaccia Toscana, Moreno Periccioli – ci sollecita a rafforzare l’impegno sul terreno della comunicazione e dell’informazione, per far conoscere la verità sulla caccia”.
Fonte: Federcaccia Toscana