Si è tenuto a sabato scorso il convegno di Federcaccia Potenza sul tema, “La Caccia nel Terzo Millennio”; i cacciatori custodi dell’ambiente. Successo per l’iniziativa organizzata da Federcaccia Potenza.
Il presidente nazionale Dall’Olio: “Occorrono maggiore partecipazione e controllo sociale per gestire il territorio”. Partecipazione, controllo sociale, risorse economiche e professionalità: questi gli ingredienti principali della ricetta tracciata dal presidente nazionale di Federazione Italiana della Caccia,Gian Luca Dall’Olio, nel corso del convegno “La Caccia nel Terzio Millennio”, organizzato sabato scorso (16 giugno) dalla sezione provinciale di Federcaccia Potenza nella suggestiva cornice del Castello di Lagopesole, nel comune di Avigliano.
Davanti ad una nutrita platea di cacciatori e dirigenti delle principali associazioni venatorie, il presidente Dall’Olio ha parlato di calendari, linee-guida, scienza al servizio della caccia e della gestione attuata negli altri Paesi europei e nei comprensori dell’Arco alpino. Innanzitutto – ha detto – negli altri Stati europei esiste una sola associazione venatoria, molto competente su tutti i temi. E’ chiaro che biologi e tecnici faunistici sono alla guida dei soggetti giuridici cui è demandata la gestione del territorio e della fauna.
Ciò dovrebbe accadere anche da noi, nei Ministeri come negli uffici di Regioni e Ambiti territoriali di caccia. Poi ci sono le tasse di concessione, pagate da tutti i cacciatori italiani ma utilizzati dalle istituzioni solo in minima parte per la gestione del territorio. Questa cattiva pratica avviene soltanto in Italia. Inoltre – ha aggiunto – basta con l’omertà nei confronti di chi commette illeciti venatori. Infine, occorre che partecipiate tutti alle riunioni degli Atc, per decidere in prima persona come gestire le vostre risorse, il vostro territorio”.
All’incontro ha preso parte anche la Regione Basilicata, nella persona dell’assessore all’Ambiente e Territorio Vilma Mazzocco, titolare delle deleghe da appena quattro mesi. “Non ho ancora fatto molto per la caccia – ha dichiarato –, ma la reputo un’attività nobile che genera economia e indotto. Il calendario venatorio sarà il frutto di una mediazione tra mondo venatorio, agricolo e ambientalista, fermo restando il fatto che teniamo in gran considerazione la caccia. Entro breve rivedremo la legge regionale, indiremo una specifica conferenza e, infine, licenzieremo il calendario venatorio 2012-13”.
Di particolare interesse anche l’intervento del consigliere regionale Alessandro Singetta, curatore delle proposte di modifica alla legge regionale numero 2/95, che regola l’attività venatoria in Basilicata. “Le specie in via d’estinzione – ha spiegato – non sono certo quelle cacciabili. Nella nostra regione non è più tollerabile che circa il 60% del territorio sia precluso alla caccia”. Singetta ha illustrato le principali proposte di modifica al testo regionale, tra le quali figura anche la possibilità, per la Regione, di esercitare il controllo sull’attività venatoria nel caso in cui non lo faccia la Provincia di competenza.
Visibilmente soddisfatti i presidenti provinciale e regionale Fidc, Antonio Trombetta e Giuseppe Clementelli. “Questo – ha detto Trombetta – è il primo convegno sulla che io ricordi sia mai stato organizzato in Basilicata. Lo abbiamo voluto per fare chiarezza sulla legge e sul calendario. Informare i cacciatori è il nostro primo obiettivo”. “I cacciatori – queste le parole del presidente regionale – sono portatori di benessere e di risorse economiche per la collettività”.
Potenza, 18 giugno 2012
Ufficio Stampa Federcaccia Potenza