In pratica, ci sarà una adeguata modulazione della pressione venatoria sugli ungulati, prendendo spunto dallo status delle popolazioni censite. Allo stesso tempo i cinghiali verranno sfruttati e gestiti in modo sostenibile, tenendo comunque conto degli effetti collaterali dell’attività venatoria. La strategia nazionale di gestione dei selvatici non può che prendere spunto da quanto stabilito da ANCI e Federparchi.
Le azioni urgenti di contenimento di cui si sta parlando sono il selecontrollo, la cattura e la prevenzione, senza dimenticare l’attivazione delle filiere corte per valorizzare e certificare le carni dei cinghiali nella ristorazione. I recinti acquisiti dal Parco dell’Alta Murgia sono di tipo “corral”, molto più grandi rispetto a quelli utilizzati negli anni scorsi. Il personale addetto e specializzato provvederà infine a trasferire il tutto presso le aziende faunistiche e venatorie. La cattura riguarderà diverse centinaia di esemplari.