Caccia nel Parco della Terra delle Gravine (Puglia), ancora polemiche tra cacciatori e ambientalisti.
Un emendamento approvato al bilancio 2011 della Regione Puglia consentirà di cacciare in un parco naturale, il Parco della Terra delle Gravine, sulla Murgia barese, e consentirà anche l’accesso a persone non autorizzate «con mezzi motorizzati su strade non segnate».
Al riguardo l’assessore regionale all’assetto del territorio, Angela Barbanente, sottolinea che la giunta regionale «ha espresso parere negativo all’emendamento» e ha votato contro, «essendo la modifica normativa chiaramente in contrasto con la legge quadro nazionale in materia di aree protette».
Sull’argomento il presidente del gruppo pugliese di Sel, Michele Losappio fa presente: «Il gruppo che rappresento è stato l’unico a votare contro l’emendamento presentato da un consigliere del Pd con il sostegno dell’opposizione di centrodestra. L’emendamento è stato illustrato in modo reticente e solo per la parte che concerne il transito sulle strade del parco. La sua approvazione contiene una palese incostituzionalità». «La predisposizione di una nuova legge da parte dell’assessore Barbanente – aggiunge Losappio – costituisce il percorso giusto per dare equilibrio alle varie esigenze».
Ora diverse associazioni ambientaliste pugliesi protestano e annunciano battaglia. Legambiente chiede al consigliere regionale Donato Pentassuglia (Pd) che ha presentato l’emendamento di dimettersi dalla presidenza della commissione ambiente della Regione. «La Legge Regionale per il Bilancio – affermano le associazioni – si è trasformata nell’occasione, tanto grave quanto immorale, di colpire il Parco Regionale delle Gravine attraverso un pessimo emendamento che ne modifica la legge istitutiva».
«Dalle norme di salvaguardia, infatti – aggiungono le associazioni – viene cancellato il divieto di caccia e quello di accesso con mezzi motorizzati sulle strade non segnate». «Quindi – spiegano – si configurerebbe un assurdo controsenso per cui in un’area protetta i cacciatori sarebbero liberi di sparare e scorazzare a destra e a manca». L’obiettivo, secondo gli ambientalisti, è «ovviamente quello di regalare territorio libero ai cacciatori, in ossequio a una mercificazione elettorale, approfittando del ricatto dell’approvazione di una legge di notevole importanza.
«Gli ambientalisti annunciano a breve la «blacklist» di coloro che hanno votato l’emendamento. «Questa scelta scellerata chiude il Parco regionale delle Gravine, coacervo di insediamenti rupestri, siti archeologici e ricchezze naturalistiche», afferma il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, che chiede al governatore Vendola «di fare un passo indietro perché questa non è la Puglia che vogliamo».
Fonte: La Gazzetta di Mezzogiorno