In poche parole, si tratta di una sintesi operativa molto efficace tra caccia, ambiente e natura. La Francia è stata divisa in due parti a causa della siccità e del gelo che hanno influenzato la raccolta dei dati nella fase del prelievo venatorio e in quella delle osservazioni sul terreno. I microchip e il monitoraggio della migrazione hanno permesso di concludere che il beccaccino gode di buona salute. In particolare, a febbraio e a marzo sono stati “equipaggiati” dieci beccaccini, con le posizioni dei volatili intervallati a cadenza regolare tramite il Gps.
Le etichette sono state invece programmare per prendere una posizione programmabile e limitata al posizionamento. I primi 10 beccaccini monitorati sono stati una sorta di test: alcuni esemplari sono migrati in direzione della Russia, mentre gli altri hanno tardato parecchio prima di partire, attendendo fino ad aprile e i primi giorni di maggio. Per quel che concerne la stagione 2017-2018, infine, si è già deciso di prendere come riferimento una ventina di uccelli.