La legge nazionale prevede che gli abbattimenti degli ungulati avvengono dopo aver dimostrato la scarsa efficacia degli interventi ecologici, senza coinvolgere i cacciatori e in seguito a un parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Ecco cosa ha spiegato Barbara Azzarà, consigliere provinciale con delega all’Ambiente: “Ora gli abbattimenti sono bloccati perché stiamo aspettando il parere dell’ISPRA sul nuovo piano che abbiamo presentato e che si rifà alle direttive nazionali, spero che la risposta ci arrivi entro le prossime due settimane.
Ai cinghiali, come soluzione estrema, potranno sparare solo i proprietari e i conduttori di fondi e personale preparato della Città Metropolitana. Il nostro obiettivo non è abbattere indiscriminatamente, ma contenere i danni alle coltivazioni almeno dell’8% per questo doteremo le aziende di accorgimenti per tenere lontano gli animali”.