Peste suina africana
A seguito tavolo di crisi dello scorso 27 ottobre, la Federazione regionale di Coldiretti ha richiesto in via ufficiale alla Regione, nella persona del Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura Alessandro Piana, una previsione circa l’abbattimento dei cinghiali per il periodo 2022/2023. “Sulla base delle criticità emerse durante il suddetto incontro su spunto dei cacciatori, prima tra tutte l’eccessiva burocrazia applicata nel contenimento della PSA – spiega Coldiretti Liguria – abbiamo la percezione, per non dire quasi la certezza, che il numero di 35.451 cinghiali di cui sarebbe previsto l’abbattimento verrà disatteso dalla stessa Regione”.
Il momento storico
In un periodo tanto delicato per la sicurezza della Liguria, in cui continuano a persistere numerosi limiti per i produttori dell’area rossa, ove non è ancora possibile allevare suini, con conseguenti e inevitabili perdite di reddito, “riteniamo assurdo – incalzano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – che la Regione Liguria non abbia previsto misure suppletive per l’eradicazione della Peste Suina Africana sul territorio regionale”. Come Coldiretti, già in occasione del 27 ottobre, “abbiamo rimarcato la nostra più ferma volontà di non voler scendere a compromessi. Il contingente cacciabile non può e non deve andare sotto i 35.451 capi previsti dal PRIU”.
Indispensabile il supporto delle istituzioni
Le istituzioni devono prenderne atto e trovare una via alternativa per portare a termine tali operazioni, fondamentali per la sicurezza di cittadini, agricoltori e allevatori della Liguria, “arrivando a mettere in campo anche l’esercito se necessario. Dobbiamo tutelare e mettere in sicurezza il territorio”. I problemi legati ai danni provocati dagli ungulati gravano sempre più sulla Liguria. Il tutto in maniera inversamente proporzionale rispetto ai contingenti inseriti nel PRIU. Bisogna, pertanto, invertire questa tendenza. In alternativa otterremo un ulteriore aumento degli ungulati e il conseguente incremento dei danni ad essi legati. “Oggi i cinghiali non solo rappresentano il principale veicolo di diffusione della Peste suina africana (Psa), ma, con oltre 2,3 milioni di animali che stringono d’assedio città e campagne, mettono a rischio l’incolumità di tutti i cittadini. La Liguria vive ogni giorno un pericolo concreto in termini sia economici che di tutela delle persone fisiche e delle colture, oltre che per la sicurezza stradale, con crescenti segnalazioni di raccolti devastati e incidenti sulle nostre strade”.
L’esortazione di Coldiretti Liguria
In virtù di ciò, la Federazione regionale ligure ha esortato la Regione ad effettuare “nei vari Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) – concludono Boeri e Rivarossa – una stima puntuale degli abbattimenti per la corrente stagione venatoria rispetto a quelli previsti dal PRIU”. E, presumendo che, per l’appunto, questi non saranno sufficienti, Coldiretti Liguria ha altresì esortato le istituzioni ad “prendere immediatamente contatto con gli uffici ministeriali di competenza e con il Commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della PSA, Angelo Ferrari. In questo modo potremo mettere in campo quanto prima e in maniera ottimale tutte le suddette misure di contenimento e abbattimento degli ungulati” (fonte: Coldiretti)