Coldiretti Liguria, alla luce della situazione emergenziale legata alla diffusione della Peste Suina Africana, e all’individuazione di una zona infetta comprendente già ben 36 comuni liguri, ha espresso a Regione Liguria la forte preoccupazione, peraltro già più volte manifestata nei mesi passati, in merito alle attività e al futuro delle aziende agricole situate nei territori delimitati, sia per le attività agricole tradizionali che per quelle legate alla ricettività e alle attività outdoor. I rischi sociali e sanitari legati al numero ormai incontrollato di cinghiali liberi di aggirarsi nei campi e nelle città causando sempre più incidenti, è un tema su cui abbiamo sempre richiamato l’attenzione, a cui, troppo a lungo, non è stata dedicata la giusta attenzione e per cui non sono mai state prese adeguate misure di contenimento.
Alla luce dei recenti fatti, che nessuno si augurava ma per cui certo non rimaniamo stupiti in quanto situazione più che prevedibile, richiediamo alla Regione non solo che vengano prese adeguate e urgenti misure di contenimento per far sì che i limiti della zona infetta non debbano essere ulteriormente allargati, ma anche che vengano messe in atto adeguate misura di tutela per le aziende vittime della cattiva gestione della situazione, che si trovano adesso a vivere una sorta di doppio lockdown con il rischio di incalcolabili danni economici e di immagine.
“E’ essenziale adottare immediatamente misure economiche straordinarie sotto forma di ristori diretti per tutte le imprese agricole coinvolte, qualsiasi sia il loro indirizzo produttivo, e per le attività ricettive che si trovano all’interno della zona infetta e che svolgono attività essenziali sul nostro territorio. –dichiarano Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale- Ci permettiamo di suggerire una forma di aiuto sullo stile della Misura 21, già utilizzata per il mancato reddito da Covid-19, in modo tale da poter attuare subito un primo concreto intervento per garantire la continuità aziendale, ovviamente chiedendo alla Regione un preciso e forte stanziamento economico, viste le grandi necessità.
Inoltre chiediamo di valutare la sospensione dei tributi per le aziende situate nei comuni coinvolti e di lavorare alla sospensione delle rate dei mutui. Le nostre aziende hanno già sofferto due anni per tutte le chiusure e le limitazioni imposte dalla pandemia ma nonostante questo non si sono mai fermate, non accetteremo in alcun modo che debbano subire anche questa situazione causata da chi non si è mai realmente preso le giuste responsabilità nei confronti di un rischio preannunciato” (fonte: Coldiretti).