L’ordinanza firmata ieri dal Presidente della Giunta Regionale Toscana Eugenio Giani riguardante il territorio dell’ATC MS13, giunge all’indomani di una lunga serie di incontri e approfondimenti sulle iniziative di natura preventiva che saranno introdotte in relazione all’evoluzione della problematica inerente la PSA (Peste suina Africana). Per noi cacciatori, come dimostrato dai fatti, resta fermo l’impegno nell’assicurare il massimo sforzo organizzativo in accordo con gli ATC Toscani e gli organi preposti, per monitorare il territorio e segnalare in eventuali ritrovamenti o avvistamenti di casi sospetti. Nella sola giornata di domenica 16 gennaio, nel comprensorio dell’ATC 13 di Massa Carrara, centinaia di cacciatori, appartenenti alle squadre operanti nei vari distretti, hanno partecipato alle operazioni di monitoraggio realizzati sotto il coordinamento del competente ATC e del personale tecnico incaricato.
Una delle tante iniziative che confermano come le squadre per la caccia al cinghiale attive in Toscana, in questa parte finale della stagione venatoria, oltre ai praticanti le altre forme di caccia, garantiscano un ruolo determinante per il controllo e l’auspicabile contingentamento delle eventuali criticità che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane. I cacciatori ed il mondo venatorio nel suo complesso, intendono dunque essere parte attiva e qualificata, oggi e nel futuro, per i valori civici che rappresentano e per il profondo attaccamento all’ambiente e al territorio.
Con altrettanto senso di responsabilità bisogna anche ricordare che la caccia, l’indotto economico che essa sviluppa, le attività gestionali che i cacciatori svolgono gratuitamente per la gestione di una risorsa pubblica quale la fauna selvatica, le attività legate al controllo faunistico ed alla prevenzione dei danni al comparto agricolo, la funzione e l’operatività degli ATC, sono aspetti non secondari che hanno bisogno di certezze e di regole strettamente collegate alle reali necessità. Non sarebbe accettabile assistere al prevalere di logiche emotive, ne tantomeno punitive da parte delle istituzioni nei confronti della caccia, magari con il rincorrersi di future ordinanze e provvedimenti ingiustificati, rispetto a quanto oggi già previsto dal Piano Nazionale di prevenzione, dalle Linee guida indicate dallo stesso Ministero della Salute e dalle recenti ordinanze congiunte dei Ministeri competenti nel rispetto del regolamento Comunitario UE/2020.
Se la caccia e i cacciatori vengono considerati una risorsa per la collettività, bisogna al contempo far sì che la politica e le istituzioni si facciano garanti di uno spirito collaborativo, incentrato sulla trasparenza, sul massimo coinvolgimento e sulla pari dignità rispetto a tutte le altre attività che si svolgono all’aria aperta. Di ciò siamo profondamente convinti , nella certezza che anche in questa occasione, la Toscana saprà come sempre dimostrare il meglio di una cultura che affonda le radici nella partecipazione e nel valore aggiunto che il mondo dell’associazionismo porta in dote a servizio delle istituzioni e per l’interesse generale (Fonte: CCT).