«L’emergenza dovuta alla numerosa presenza dei cinghiali sul nostro territorio è una criticità ben nota. In più occasioni – ha detto Vincenzo Gottardo, vicepresidente della Provincia di Padova con delega alla Protezione Civile – ho avuto modo di effettuare sopralluoghi insieme ai tecnici della Provincia nei comuni più colpiti dal fenomeno, nelle aree limitrofe al Parco Regionale dei Colli Euganei (Este e Ospedaletto Euganeo), constatando che in una sola incursione notturna questi animali sono in grado di distruggere il lavoro di un anno e causare danni economici ingenti alle aziende agricole già duramente colpite dalla crisi».
«Il problema della presenza di cinghiali difficilmente potrà essere risolto con il solo apporto, pur importante e fondamentale del volontariato (selecontrollori) impegnato nella sola gestione dei “chiusini”: si rende necessario abilitarlo all’uso delle armi, oggi bandite dal Piano di controllo regionale per l’applicazione dell’art. 21 della L. 157/92 che pone limiti in relazione alla distanza da strade e fabbricati. A questo si aggiunga, l’ormai nota carenza del personale in divisa dei Corpi e Servizi di Polizia Provinciale che per legge coordinano il volontariato proveniente dal mondo venatorio, non solo nel caso dei cinghiali, ma anche di tutte le altre specie invasive che si vanno ad aggiungere al computo degli ingenti danni alle produzioni agricole».
«Anche la riforma delle Polizie Provinciali richiede perciò un urgente e veloce cambio di passo per poter ottimizzare le attività volte al controllo della fauna invasiva che solo gli agenti in divisa possono effettuare, a prescindere dalle limitazioni poste agli altri soggetti. Sono infatti molte le specie problematiche: corvidi (gazze, cornacchie grigie), nutrie, scoiattoli grigi americani, per non parlare di specie a sangue freddo come pesci e tartarughe esotiche che stanno soppiantando le specie autoctone che popolano i nostri corsi d’acqua e zone umide». «Riprendendo il delicato problema dei cinghiali che stanno colonizzando la zona di Este e Ospedaletto Euganeo al di fuori del Parco Regionale dei Colli Euganei, ritengo fondamentali soprattutto due azioni da adottare nel breve periodo per rendere più efficace il controllo: modificare l’attuale Piano di controllo approvato dalla Regione del Veneto con DGR Veneto n. 1155/2017 che prevede allo stato attuale il rispetto di distanze da strade e abitazioni previste dall’art. 21 della L. 157/92.
La prescrizione, impedisce di fatto il coinvolgimento nelle operazioni di abbattimento con carabina di operatori formati. Gli stessi in realtà, operando da altane come previsto dallo stesso Piano di controllo, lo farebbero già in tutta sicurezza; la limitazione della fuoriuscita del cinghiale dal Parco dei Colli Euganei con le reti elettrosaldate nelle zone di passaggio più frequentate e l’incremento delle attività di abbattimento e di cattura. L’installazione delle reti andrebbe effettuata anche al di fuori del Parco Colli, per impedire ai cinghiali di colonizzare nuovi territori con conseguenti danni alle coltivazioni diffuse in pianura». «L’emergenza selvatici – ha concluso Vincenzo Gottardo – dimostra che soltanto una fattiva e seria collaborazione tra Enti Pubblici, Associazioni agricole, imprenditori agricoli e mondo venatorio può portare a circoscrivere il problema e a contenerlo in modo efficace, fatta salva l’urgente necessità del potenziamento di personale e di mezzi dei Corpi e Servizi di Polizia Provinciale».