La nuova disciplina è frutto di un lavoro congiunto che ha coinvolto sia la componente agricola, tramite i sindacati, sia la componente dei cacciatori, tramite l’ente gestore della caccia nelle riserve. Con questa nuova disciplina, che non ha registrato osservazioni critiche da parte dell’Ispra, mettiamo a disposizione nuovi ed ulteriori strumenti per rendere ancora più efficace l’azione di controllo nei confronti del cinghiale che, localmente, produce danni davvero pesanti per l’agricoltura del nostro territorio.
Facciamo appello, a questo punto, al senso di responsabilità di tutte le componenti, con l’obiettivo di riuscire a limitare al massimo la diffusione della specie e contenerne le dinamiche evolutive”. Le novità riguardano la semplificazione delle procedure amministrative, il potenziamento dei controllori, una nuova zonizzazione e maggiori libertà per i cacciatori.