Il Comune di Carpi, come tutti quelli della media e bassa pianura, è particolarmente interessato in quanto le nutrie con le loro tane contribuiscono ad erodere le sponde dei fiumi e dei canali. Gli argini così minati sono maggiormente soggetti a cedimenti e di conseguenza a provocare esondazioni. «Il coordinamento a livello provinciale – ha sottolineato Gian Domenico Tomei, presidente Provincia di Modena – assicura un supporto ai Comuni che spesso singolarmente non hanno gli strumenti e le risorse per gestire un’attività fondamentale per la sicurezza dei fiumi. L’impiego dei cacciatori abilitati, con il coordinamento della Polizia provinciale, funziona e rappresenta un modello, anche per altre realtà, che intendiamo proseguire».
La convenzione coinvolge, oltre a Carpi, Soliera e Campogalliano, altri otto Comuni della pianura modenese, l’Agenzia regionale di protezione civile, l’Unione dei Comuni dell’Area nord, i Consorzi di bonifica Burana e dell’Emilia centrale, le associazioni agricole, l’Aipo, gli Ambiti territoriali per la caccia Mo1 e Mo2. Il costo complessivo delle operazioni, a sostegno delle spese di gestione e dell’attività di monitoraggio e controllo, è di oltre 90 mila euro, suddivisi tra tutti i soggetti coinvolti, per i Comuni in base alla popolazione e al numero degli abbattimenti passati, a cui si aggiungono contributi pari a 25 mila euro dalla Regione e dagli enti idraulici.