Si tratta di un primo elenco di doppiette che verranno in soccorso dei proprietari terrieri e dei conduttori dei fondi. Sono note anche le associazioni agricole che hanno accettato di collaboryare per sottoscrivere gli accordi tra proprietari e cacciatori-tutor, dunque il quadro è praticamente completo. Bisogna sottolineare come questo piano non sarà risolutivo al 100%, ma viene considerato comunque il primo passo verso il freno al proliferare incontrollato degli ungulati.
Oltre ai danni che deve sopportare il settore agricolo, occorre fare i conti con gli incidenti che coinvolgono selvatici e autovetture, visto che gli animali spuntano all’improvviso sulle strade. Alla Provincia sono arrivate anche 15 richieste da parte dei proprietari dei fondi, in regola con tutte le normative che sono previste per legge e autorizzati dall’ente locale piemontese.