I comportamenti più sbagliati
La presenza sempre più frequente di cervi e caprioli sulle strade urbane e nei centri dei paesi, soprattutto d’inverno, è un problema di sicurezza. Per prevenirlo, ci sono diverse azioni da evitare. In particolare, quella della somministrazione di cibo, che diventa fonte di attrazione per gli animali. È per questo che la Provincia di Belluno ha lanciato una vera e propria campagna di sensibilizzazione contro questa pratica. E ha cominciato proprio in questi giorni, scrivendo a tutti i Comuni.
No alla somministrazione di cibo
Nella lettera si fanno presenti alcune indicazioni di carattere generale e si sottolinea in particolare la dannosità della somministrazione di cibo, non solo in termini di sicurezza stradale, ma anche per il benessere degli animali selvatici, come indicato anche da Ispra, il principale ente di ricerca del Ministero dell’Ambiente. Ciononostante, l’abitudine a lasciare sulla porta di casa fieno, mele e altra frutta per cervi e caprioli, soprattutto d’inverno, è sempre più diffusa, come segnalato alla Polizia Provinciale da diversi sindaci, che hanno registrato nei loro territori ripetuti casi di somministrazione volontaria di cibo agli animali selvatici da parte dei cittadini.
I rischi che si corrono
Nella lettera inviata ai Comuni vengono sottolineati i rischi connessi a tale pratica, in particolare per la pubblica incolumità. Gli animali infatti tendono ad avvicinarsi alle case sapendo di trovare da mangiare. E di conseguenza attraversano le strade anziché stare nel loro ambiente naturale. Ma ci sono anche rischi di tipo sanitario, visto che il cibo lasciato a terra per attirare un cervo o un capriolo sarà verosimilmente utilizzato anche da molte altre specie, come ad esempio ratti, piccioni, volpi considerati potenziali vettori di malattie trasmissibili all’uomo e agli animali domestici.
Coesistenza difficile
Inoltre, somministrare cibo inappropriato (come ad esempio sfarinati come il pane) agli ungulati può causare loro problemi di salute, soprattutto a livello gastrointestinale. Tra gli elementi segnalati nella campagna di sensibilizzazione della Provincia c’è anche la presenza del lupo. I tecnici della Polizia Provinciale rilevano come i siti di alimentazione artificiale per ungulati potrebbero diventare dei punti di attrazione per il predatore, rappresentando aree di concentrazione di prede altamente prevedibili nello spazio e nel tempo, con conseguenze negative sulla coesistenza con le attività umane (fonte: Provincia di Belluno).