La Federcaccia provinciale di Bergamo ha diffuso un comunicato in merito alla proposta di legge sul selecontrollo dei cinghiali che è stata presentata alla Camera. Ecco il testo del comunicato dell’associazione venatoria: “Ancora una volta, ignoranza sull’argomento, “mala-informazione”, campagne discriminatorie nelle quali vengono comunque chiamati in causa i cacciatori anche quando non c’entrano.
Ancora una volta affermazioni figlie solo dell’ideologia, che vanno oltre ogni corretta ottica di gestione del territorio e anche amministrativa. Breve cronistoria: già Regione Lombardia nelle scorse settimane con più insistenza aveva chiesto al Parlamento di lavorare alla modifica della legge Nazionale, la 157 del 1992, per permettere controlli faunistici in supporto alle poche forze rimaste nella polizia provinciale in tema di cinghiali. Gli animalisti gridano allo scandalo per una proposta di legge che punta ad autorizzare quanto invece richiesto tra le altre da Regione Lombardia, nel nome esclusivo dell’ideologia! A rispondere sull’argomento è il nostro Presidente provinciale Lorenzo Bertacchi.
Innanzitutto la caccia di selezione agli ungulati è già di fatto consentita tutto l’anno (dal 2005). Qui si tratta solo dei controlli faunistici, di cui ai cacciatori non interessa nulla, ma alle amministrazioni sì, visto che risarciscono i danni agli agricoltori, soprattutto per cinghiali e piccioni. E la polizia provinciale, anzichè essere impiegata nella repressione del bracconaggio, deve fare gli straordinari di notte per uccidere i cinghiali, con altissimi costi per i cittadini. Come dico sempre i cacciatori non devono prestarsi ad aiutare le Pubbliche amministrazioni se devono essere anche insultati: ancora due o tre anni di e i cacciatori dovranno essere pagati“.