Il Progetto Cesena è entrato ufficialmente nel suo secondo anno di vita, come ricordato dalla Federcaccia di Brescia nella sua consueta rubrica “Cacciapensieri”. L’iniziativa è coordinata dall’Università di Milano, più precisamente dal Dipartimento di Bioscienze, il tutto finanziato dalla Federcaccia lombarda. Sono diversi i centri di cattura nelle province lombarde e l’impianto di Bovegno, in provincia di Brescia, è stato il primo in assoluto per quel che riguarda questa funzione.
Le cesene sono state marcate, dunque ora hanno il ricevitore satellitare, fondamentale per la riuscita del progetto. I volatili marcati erano due, ma sono stati abbattuti a causa della pressione venatoria e senza alcun illecito, visto che la specie è cacciabile. I cacciatori che hanno sparato si sono rivolti all’associazione venatoria, riconsegnando i trasmettitori, dimostrando grande senso di responsabilità. Il progetto può funzionare soltanto in questo modo ed è fondamentale per approfondire le abitudini migratorie del turdide.
Ecco perchè la Federcaccia ha chiesto la collaborazione di tutti i cacciatori bresciani, invitati a segnalare l’eventuale abbattimento di capi marcati. Il dispositivo è facilmente riconoscibile, si tratta di una lunga antenna, utilizzata appunto per la telemetria satellitare. Sul dorso delle cesene, inoltre, sono presenti dei piccoli congegni che tracciano i percorsi dei volatili. Nel 2016 sono state marcate 22 cesene in tutta la Lombardia.