Sono tre gli esponenti di Fratelli d’Italia che hanno deciso di presentare un disegno di legge per riformare la revoca del porto d’armi. Il testo normativo è fonalizzato a modificare una volta per tutte l’articolo 43 del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), visto che spesso alcune sentenze hanno fatto storcere il naso. In questo modo ci potrebbero essere cambiamenti sostanziali per quel che riguarda le condanne penali e le riabilitazioni dei titolari delle licenze.
Maria Cristina Caretta, Monica Ciaburro e Salvatore Deidda hanno presentato questa proposta legislativa alla Camera e a breve ci dovrebbe essere la relativa discussione. I tre firmatari vorrebbero una modifica “pesante” dell’articolo 43. I soggetti riabilitati potrebbero così ottenere o conservare il porto d’armi senza alcuna distinzione sull’entità del reato commesso.
I lavori parlamentari dovranno riprendere tra pochi giorni, per la precisione il prossimo 10 settembre (salvo emergenze dell’ultimo minuto) e si capirà quanto il ddl possa avere un seguito. L’ultima sentenza sfavorevole in fatto di porto d’armi è stata pronunciata dal Consiglio di Stato, secondo cui la licenza non può essere concessa e giustificata da una serie di denunce di furto subite (il caso esaminato è stato quello di un imprenditore del Bresciano).