Come reso noto dalla sezione di Brescia della Federazione Italiana della Caccia, anche quest’anno servirà un attento monitoraggio della fauna selvatica non solo per la ricerca ma per tutelare la salute dell’uomo. Non sono rare le patologie che si sono manifestate nel nostro paese e in Europa e negli ultimi anni. Una di queste è il Wild Nile Desease (Virus del Nilo Occidentale), malattia infettiva non contagiosa che affligge diversi volatili.
Gli uccelli vengono infettati mediante la puntura delle zanzare, dunque il virus tende a trasmettersi nelle popolazioni di selvatici e può trasferirsi dalle zanzare agli uomini. Alcune specie, in primis le gazze, i corvi e le ghiandaie, sono maggiormente coinvolte e uno dei pochi strumenti efficaci è l’identificazione precoce dell’ingresso del virus.
Per l’appunto il virus va ricercato in determinati volatili, soprattutto le specie stanziali: oltre a quelle già citate, si può aggiungere anche la cornacchia grigia. Ecco perchè Federcaccia Brescia ha sottolineato la sorveglianza che deve essere effettuata su questi uccelli, un’attività strategica e fondamentale. I cacciatori che abbatteranno le cornacchie durante la preapertura dovranno far pervenire le carcasse all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna per un’analisi attenta in laboratorio.