Federcaccia Umbria ha deciso di commentare l’ennesima richiesta di chiudere l’attività venatoria da parte del mondo venatorio, una pretesa definita “sistematica, stucchevole e demagogica”. Secondo l’associazione regionale ogni condizione climatica viene presa a pretesto per prendersela con la caccia, il tutto con il “connivente” parere dell’ISPRA, palesemente contrario alle ideologie venatorie.
La Regione ha respinto queste richieste, ma i cacciatori sono stati ugualmente penalizzati, visto che durante la pre-apertura l’orario sarà ridotto e i prelievi termineranno alle 15. Proprio in pre-apertura si potranno cacciare corvidi (in costante sovrannumero), colombacci (in aumento in Europa e in Italia), alcuni uccelli acquatici che non hanno problemi di caldo e la tortora africana (già in fase di migrazione verso paesi più caldi). Questo vuol dire che la siccità non ha alcuna incidenza sulla pre-apertura, nonostante Federcaccia Umbria abbia riconosciuto il problema e i disagi causati.
L’associazione si è comunque chiesta dove siano gli ambientalisti quando gli incendi diventano una piaga e bisogna aiutare i Vigili del Fuoco o la Protezione Civile nella prevenzione. I cacciatori si dimostrano più responsabili, mentre il mondo ambientale non si vede mai. In futuro, tra l’altro, sarà avviato un dibattito sul tema della pre-apertura e sulle modalità migliori da sfruttare in presenza di questi squilibri climatici.