In una nota la sezione di Reggio Calabria di Arci Caccia ha voluto commentare l’attuale situazione venatoria in questa zona della regione meridionale. In particolare, l’associazione ha ricordato l’aumento della tassa dell’Ambito Territoriale di Caccia a venti euro e il mancato uso di queste somme di denaro. Inoltre, non può essere dimenticato il ritardo con cui sono stati consegnati i tesserini venatori da parte della Regione, un fattore che ha reso difficoltosa la formazione delle squadre di caccia al cinghiale.
I danni causati ai cacciatori da alcune associazioni venatorie e ambientaliste non hanno rimedio per Arci Caccia Reggio Calabria, anche perchè “I comitati di gestione degli ATC impegnati ad aumentare le tasse ai cacciatori non sono riusciti a mettere a bando nuovi progetti investendo sui miglioramenti ambientali“. Non sono mancate le difficoltà neanche nell’alimentazione della selvaggina provinciale.
Il comunicato ha rimarcato poi il divieto di caccia nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) che è stato imposto prima del 1° ottobre, una discriminazione che non è stata affatto digerita. In particolare, ad Arci Caccia non piace il disinteresse di alcune associazioni venatorie e degli Ambiti Territoriali di Caccia provinciali. L’invito ai cacciatori che saranno protagonisti della preapertura è quello di controllare con cura i documenti e di trascorrere una giornata serena all’aria aperta.