Per essere ammessi è necessario il possesso del porto d’armi a uso di caccia da almeno tre anni, senza dimenticare l’assenza di condanne penali definitive per quel che riguarda l’esercizio illecito dell’attività venatoria. L’età minima è pari a 21 anni compiuti, mentre quella massima non deve superare i 75. I partecipanti dovranno anche essere in possesso di armi a canna rigata con un calibro compreso tra 5,6 e 8 millimetri.
Quali saranno le lezioni e le materie? Dopo aver appreso le generalità sugli ungulati, dunque l’inquadramento sistematico, le principali caratteristiche, l’ecologia e la distribuzione delle specie italiane, si passerà ai principi e alle tecniche di conservazione e gestione, in particolare le catture e le reintroduzioni.
Un’altra lezione verrà dedicata al prelievo, con cenni sulla caccia “programmata” e il prelievo selettivo, ma non mancheranno lezioni sulla caccia individuale, il recupero dei capi feriti e il controllo dei capi abbattuti. Gli ungulati esaminati saranno il cinghiale, il capriolo, il cervo, il daino e il muflone. L’esame finale consisterà in una prova scritta di 30 minuti con 25 quiz a risposta multipla e in una prova orale: si completerà il tutto con due prove di tiro presso un poligono abilitato.