“Gli era stata respinta l’istanza per il rinnovo del porto di fucile per Tiro a volo, ma il Tar di Venezia ha detto no! La richiesta era stata rifiutata a causa di alcuni procedimenti penali in corso per il mancato versamento delle ritenute fiscali da parte delle società delle quali il ricorrente era amministratore. Il cittadino ha però fatto notare che i mancati versamenti erano da riferirsi a somme correttamente indicate nelle dichiarazioni fiscali, le quali non sarebbero state liquidate all’Erario soltanto a causa delle gravi difficoltà economiche attraversate dalle società amministrate. I giudici hanno accolto il ricorso: come da tempo chiarito dal Consiglio di Stato, l’eventuale commissione di reati fiscali da parte del detentore di armi non costituisce requisito sufficiente per sorreggere la revoca dell’autorizzazione di polizia precedentemente rilasciata. Chiaro e semplice. E anche molto importante. In Italia chi chiede il porto d’armi è controllatissimo, come è giusto che sia, ma spesso anche trattato ingiustamente. Nessuno di noi si oppone ai controlli, ma non possiamo neanche tollerare ingiustizie”. Lo dichiara l’onorevole Barbara Mazzali, consigliere regionale della Lombardia.
Un unico movimento Federazione Italiana della Caccia con Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente – insieme alla Federazione Europea per la Caccia e la Conservazione (FACE) e alle associazioni venatorie Enalcaccia e Arcicaccia, annuncia l’avvio della Game Meat Week, una...
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