La Corte di Cassazione è intervenuta per giudicare una questione relativa al porto d’armi. Entrando più nello specifico, i giudici di Piazza Cavour hanno esaminato il ricorso di un tiratore sportivo. Quest’ultimo si è infatti appellato al terzo grado di giudizio in seguito a un fatto ben preciso: era stato sorpreso a raggiungere il poligono con la pistola carica.
Secondo quanto stabilito dal Palazzaccio, ogni soggetto che è munito di questo tipo di licenze ha la possibilità di portare con sè un’arma solamente per le attività strumentali all’esercizio di quella per cui il porto d’armi è stato concesso. Questo vuol dire che lo stesso porto d’armi può diventare non legittimo in caso di scopi differenti rispetto a quelli originari.
In poche parole, il porto d’armi sportivo non abilita in alcun modo all’andare in giro con un’arma carica. Il trasporto può avvenire, come sottolineato dalla Cassazione, dalla casa in cui si abita fino al campo di gara e viceversa, dopo aver curato lo smontaggio dell’arma, da trasportare per l’appunto senza che sia carica.