Fiuto, velocità e testardaggine sono le caratteristiche principali del pointer inglese. Queste doti lo hanno reso il cane da caccia per antonomasia, tanto da soppiantare le razze autoctone. Per morfologia e carattere è impossibile confonderlo con gli altri compagni, quindi andiamo a scoprile le sue caratteristiche principali.
Le origini del pointer sono avvolte nel mistero, non mancano teorie ed ipotesi. Per alcuni discende dai cani da caccia italiani, per altri i primi avvistamenti sono avvenuti in Francia spingendosi fino alla Spagna. Anche se i natali hanno echi leggendari, la cosa certa è che i primi a realizzare un’opera di selezione sono stati gli inglesi. Da qui la definizione di pointer inglese.
Mentre sulle origini ci sono molte incertezze, per quanto riguarda la sua selezione si sa che un ruolo importante è stato svolto dal bracco spagnolo giunto in Gran Bretagna agli inizi del ‘700. Successivamente si è deciso di farlo incrociare sia con i bracchi italiani, sia con quelli francesi. Il ruolo centrale nella conformazione del pointer però, spetta ad alcune razze inglesi come il Bloodhound, il Foxhound e il Terrier.
La selezione inizialmente ha portato ad un cane longilineo e vigoroso costantemente attivo sia quando è a caccia sia a riposo dalle attività venatorie. Per svincolare la razza dal suo retaggio con il Foxhound, alla metà dell’ottocento alcuni allevatori del calibro di Moor, Lloyd Price o Moor hanno continuato il loro lavoro di selezione. Successivamente allevatori come Fred Lowe o J. Bisgop hanno deciso di lavorare sulla velocità del pointer. L’esemplare caratterizzato da una straordinaria attitudine alla corsa si distingue da tutte le altre razze venatorie per ferme improvvise e statuarie che ne hanno fatto la sua cifra distintiva.
Dal punto di vista estetico e morfologico è un cane che sprigiona forza e dinamismo anche da fermo. Il mantello è molto fine e liscio e presenta diverse colorazioni che vanno dal bianco al nero fino ad arrivare all’arancio e al rosso marrone. Anche se raro, il mantello può essere unicolore.
E’ un cane selezionato e sviluppato per la cerca su lunghe distanze senza però tralasciare il rapporto con il suo padrone. Questo è uno degli aspetti su cui i proprietari devono stare attenti nel momento in cui inizia la fase dell’addestramento. Il pointer è una cane estremamente indipendente, entusiasta e caparbio per questo deve vedere il padrone come il punto di riferimento. Per raggiungere questo livello di confidenza è fondamentale vivere a stretto contatto con lui e instaurare un legame particolare, che di sicuro avrà i suoi effetti positivi durante la corsa.
Oltre alla velocità il pointer inglese come detto in precedenza è caratterizzato da una ferma particolare. Improvvisamente il cane si arresta e rimane in posa come se fosse pietrificato. Questa particolarità lo rende particolarmente indicato per la caccia in pianura o negli spazi aperti. Questo non vuol dire che non possa essere un ottimo cacciatore anche in spazi ristretti o impervi.
Proprio per il suo istinto e le sue doti da cacciatore è preferibile iniziare subito l’addestramento senza aspettare il primo anno di vita. Questo servirà al cucciolo ad instaurare un rapporto speciale con il suo padrone. La tendenza a scattare durante la caccia e a ricoprire lunghe distanze deve essere bilanciata dalla consapevolezza del cane di avere al suo fianco il cacciatore con cui ha un collegamento speciale. Abituarlo alla caccia fin dai primi mesi, servirà anche a tenere sotto controllo il suo fiuto particolarmente sviluppato che spesso lo porta a confondersi. Il legame che si instaurerà con il padrone durante l’addestramento è fondamentale per smussare alcune caratteristiche della razza. Il carattere così gioviale e giocoso del pointer se non ben orientato potrebbe far nascere in lui insicurezze e timori che potrebbero compromettere la sua socializzazione e limitare le sue doti indiscusse di cacciatore.