La caccia con la poiana di Harris non sempre da i risultati sperati, in termini di qualità e quantità delle prede. E’ un tipo di arte venatoria che prevede anche l’uso di una squadra di tre, quattro o più Harris contemporaneamente. Questo rapace sferra gli attacchi dall’alto, collaborando con tutti i componenti della squadra.
La poiana di Harris, detta anche falco di Harris, è un uccello che appartiene alla famiglia degli Accipitridi, anche se in realtà non si può considerare né una poiana né un falco. Questo uccello infatti è l’ unico parabuteo, ovvero “simile ad un buteo”, “poiana”(Parabuteo unicinctus, (Temminck 1824)).
Il nome “falco di Harris” proviene dalla traduzione letterale dell’inglese “Harris Hawke”. Questo animale ha in comune con la poiana solo le dimensioni: la sua lunghezza varia dai 45 ai 58 cm ed il peso da 600 a 750 g per il maschio, mentre gli esemplari femmina è compreso tra i 700 e 1200 g. Il maschio, come in tutti i rapaci diurni, è più piccolo della femmina.
La maturità sessuale l’Harris la raggiunge a tre anni; si nutre di piccoli mammiferi come topi, lepri, conigli selvatici, oppure uccelli e, se costretto dalle condizioni ambientali, non disprezza rettili, insetti o carogne. Gli attacchi possono essere suddivisi in tre modalità: in picchiata (dall’alto), diretti (cattura in volo) o indiretti (di rimessa). In particolare, gli attacchi diretti con cattura in volo sono piuttosto rari.
La poiana di Harris è originaria del continente americano (Arizona, Texas e Argentina).
Nel tempo questo uccello è stato soprannominato falco lupo, poiché è l’ unico accipitride a vivere in famiglie composte anche da 7/8 individui, ed a cacciare in branco. Generalmente è il maschio, molto più agile della femmina, a lanciare il primo attacco alla preda, per poi essere raggiunto dalla sua compagna, più grossa e potente, che mette fine all’azione di caccia. La poiana di Harris non ha uno scatto fulmineo come l’astore, ma le ali lunghe gli permettono una maggiore precisione nelle virate repentine.
La tecnica di caccia che vede l’uso dell’Harris si basa sul fatto che questo uccello può assolvere anche il compito destinato al cane da ricerca: questo rapace infatti, essendo molto intelligente, è in grado di rintracciare e catturare la selvaggina in completa autonomia. Si può utilizzare indifferentemente sia il maschio che la femmina,. anche se una coppia o una squadra eterogenea garantirà migliori risultati.La caccia con la poiana di Harris viene considerata tra le semplici in assoluto ma, di conseguenza, i risultati non sempre sono soddisfacenti: capita di tornare a casa con il carniere vuoto o con prede poco commestibili come un ratto, un carassio, o una lucertola. Dal punto di vista economico la caccia con la poiana di Harris risulta poco dispendiosa.
Questa modalità di arte venatoria con l’Harris può essere realizzata in qualunque ambiente, anche se gli ambienti semi-boscosi con zone aperte miste a boschetti e ricchi di vegetazione con alberi alti, sono consigliati, poiché concedono posatoi elevati al rapace, i quali danno un notevole vantaggio al rapace sia per l’attacco, sia per l’effetto sorpresa, sia per la velocità di attacco dall’alto. L’Harris può essere impiegato durante tutta la stagione venatoria, a qualsiasi orario, con l’ausilio di cani. Al fine di ottenere migliori risultati, è preferibile far volare almeno due Harris in coppia, in modo tale da sfruttare al meglio la biologia predatoria di questa specie. La scelta, invece, di una squadra di 3, 4, 5 o più esemplari, è decisamente migliore in assoluto, anche perché non serve l’ausilio dei cani.
L’addestramento per gli Harris è del tipo classico: richiamo al pugno, fischio e logoro; occorre addestrare la squadra contemporaneamente così da creare subito un forte legame tra essi. Le prede che si possono cacciare sono le seguenti: Fagiano, Starna, Coniglio, Lepre, Minilepre, Pernici, Beccacce etc. Di conseguenza non è possibile addestrare l’Harris ad ogni singola specie di selvaggina, ma l’esperienza e l’introduzione alle prede avverranno direttamente sul campo.
Per questo motivo è necessario consentire agli Harris di fare da subito esperienza diretta sul campo, lasciandoli liberi di cercare, stanare e cacciare le prede in completa autonomia. La soluzione ideale, da questo punto di vista, sarebbe di portare le prime volte gli Harris in territori molto ricchi di prede, dando così loro la possibilità di fare da subito le prime positive esperienze di caccia.
Terminato l’addestramento, si può procedere alla caccia vera e propria. Arrivati sul posto si liberano gli Harris in volo, i quali inizieranno da subito un pattugliamento del terreno di caccia; il falconiere deve sia aiutare i rapaci nella ricerca, cercando anche lui di stanare le prede tra la vegetazione, sia deve sapere interpretare correttamente i comportamenti dei rapaci per capire se hanno individuato una preda. È fondamentale che gli Harris abbiano sempre a disposizione dei posatoi alti da cui sferrare gli attacchi: se il terreno non ha le caratteristiche elencate sopra, sarà necessario portare dei posatoi (pertiche altissime) artificiali portate a mano, poiché questo rapace predilige gli attacchi in picchiata, partendo da un punto alto. Anche se la caccia con la poiana di Harris non riempirà il carniere, lo spettacolo al quale si assisterà sarà sicuramente meraviglioso.