Di conseguenza l’Ambito ha deciso di intraprendere un percorso che avrà come obiettivo la produzione locale di fagiani. Volendo essere ancora più precisi, saranno sfruttati degli allevamenti di dimensioni ridotte (dei “micro-allevamenti”, come si può leggere nel quotidiano), completamente amatoriali e tenuti da cacciatori volontari del pistoiese.
Il progetto punta con decisione a fornire quanto prima degli animali che siano prodotti in loco: in questo modo verranno limitati al minimo i principali problemi di ambientamento in natura che sono causati dalle pratiche di allevamento industriale. Si pensa già agli scenari futuri. In particolare, nei prossimi anni si potrebbe garantire una migliore riproduzione naturale dei gallinacei, senza dimenticare la possibile riduzione della quota di animali acquistati. Il Tirreno ha fatto riferimento al comune di Ponte Buggianese, località che ha fatto parlare di sé la scorsa Pasquetta per un evento curioso e molto apprezzato, vale a dire la “Merenda del Cacciatore”.