l’Anpam ha partecipato ai lavori del cop11 in Ecuador cercando di limitare i danni di un movimento che, fino ad oggi, non si è mai confrontato con l’industria. Unico risultato possibile, e ottenuto, è la formula ampia della risoluzione finale che dà mandato ai paesi membri di fornire implementazioni alle linee guida stabilite in ambito CMS.
Lo scorso 9 novembre si sono conclusi i lavori dell’11esima riunione del Conference of the Parties (CMS – Conservation of Migratory Species of Wild Animals – COP11) tenutasi a Quito (Ecuador), alla quale l’ANPAM ha finalmente potuto partecipare in maniera attiva, intervenendo nelle varie sessioni di lavoro in rappresentanza dell’industria delle armi e delle munizioni sportive e civili. Per quanto concerne la proposta di bandire il piombo dalle munizioni, nonostante il testo finale della proposta fosse già stato ultimato dal Comitato Scientifico del CMS lo scorso luglio a Bonn (Germania), si può affermare che grazie intensa attività intrapresa da ANPAM, insieme al proprio network europeo (federazioni industriali di settore AFEMS e IEACS e rappresentanze dei cacciatori), si è riusciti ad ottenere una modifica all’ultimo minuto dell’articolo 1 della bozza di risoluzione, che attribuisce agli Stati Partecipanti il potere di determinare se ed in quale misura implementare tali raccomandazioni, attenuando sensibilmente la prescrizione sull’eliminazione graduale del piombo dalle munizioni nell’esercizio delle attività venatorie entro i prossimi tre anni.
Il Direttore dell’ANPAM – Mauro Silvis – nel corso dei lavori del COP11 ha potuto evidenziare formalmente come le proposte e le risoluzioni in discussione fossero state raggiunte senza il preventivo coinvolgimento del settore e senza tenere conto di alcune importanti considerazioni tecniche. Inoltre è stato messo in luce come non si sia provveduto ad effettuare una valutazione dell’impatto che la decisione di vietare il piombo nelle munizioni sportive e civili avrà a livello economico ed occupazionale.
Infine stupisce come sia il CMS che i rappresentanti governativi dei Ministeri dell’Ambiente degli Stati Membri dell’Europa non abbiano tenuto in alcuna considerazione il fatto che, nell’ambito dell’applicazione del Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals), la Commissione Europea abbia già da tempo intrapreso un percorso di valutazione dell’impatto dell’uso di piombo nelle munizioni da caccia, supportato dalla competenza scientifica dell’European Chemichals Agency (ECHA), che non ha portato ad alcuna richiesta di limitazione di tale uso.
Nei prossimi tre anni, con la possibilità di partecipare finalmente in modo attivo alla discussione, l’ANPAM cercherà di far emergere le considerazioni tecniche e scientifiche finora non ascoltate.
Roma, 11 novembre 2014
ANPAM