Arci Caccia Piemonte ha inviato una lunga lettera alla Regione per evidenziare le storture e le criticità contenute nel provvedimento emanato dall’Ente per contrastare l’epidemia di PSA. I volontari impegnati nelle operazioni di contenimento, a causa delle molte pastoie burocratiche e dei regolamenti inadeguati, si ritroveranno a combattere con armi spuntate, mentre si perde tempo tra recinzioni e chiusini di cattura che costeranno cifre enormi per la costruzione e che necessiteranno di uno sforzo di mantenimento e gestione al di là delle possibilità dei cacciatori piemontesi.
Arci Caccia, pur dichiarandosi pronta a collaborare con la Regione per cercare di porre fine a quest’emergenza non può che fare propria la richiesta dei CA e degli ATC Torinesi che hanno chiesto spiegazioni e chiarimenti su un testo che richiede un grosso impegno a operatori che, va ricordato, sono volontari, senza dare chiarimenti per lo smaltimento delle spoglie, il rispetto delle prescrizioni sanitarie e relative alla sicurezza delle operazioni e degli operatori.