Gian Luca Vignale, consigliere regionale del Piemonte, è intervenuto aggiornando la sua newsletter “La doppietta” per rendere nota l’ultima iniziativa contro la caccia locale. Nello specifico, alla fine dello scorso anno il governo della Regione ha previsto il divieto di prelievo venatorio per quel che riguarda l’allodola, la pernice bianca e la lepre variabile. A distanza di sette mesi sembra che voglia riprovarci, nonostante la grande manifestazione dello scorso 10 giugno.
Il Disegno di Legge 210 prevede infatti un emendamento alla legge già in vigore. In questo caso, si è deciso di allargare il divieto di caccia e cattura anche al fagiano e alla coturnice. Se l’emendamento dovesse ottenere un voto favorevole, il Piemonte sarebbe l’unica regione dell’arco alpino europeo in cui non si può cacciare la fauna tipica.
Come sottolineato da Vignale, si tratta dell’ennesimo schiaffo ai cacciato, oltre che una minaccia seria alle radici e tradizioni della regione. Inoltre, si rischia di mettere in ginocchio l’economia delle valli alpine per cui è fondamentale la presenza dei cacciatori di montagna: la chiusura delle aziende faunistiche diventerebbe realtà. Il consigliere regionale si è detto pronto a battersi dai banchi dell’opposizione per evitare un nuovo impedimento, ben otto specie in meno nel giro di meno di due anni.