Riforma regionale sulla caccia presentata in Piemonte
Si potranno cacciare anche gallinella e allodola e utilizzare la radio. Via libera ai “recinti di sparo” e all’importazione di cacciatori
Dopo 15 anni dalla sua approvazione la legge sulla caccia secondo l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto ed il presidente della III Commissione caccia e pesca della Regione Piemonte, Gian Luca Vignale, necessitava di modifiche e aggiornamenti finalizzati a rendere l’attività venatoria uno strumento di tutela e di promozione del territorio regionale.
E perciò i due hanno predisposto un nuovo testo di legge che, “ponendo al centro il corretto equilibrio tra l’esercizio venatorio, il territorio e le specie faunistiche autoctone – legge nel comunicato dell’assessorato -, dà all’attività venatoria quel rispetto e quella promozione che attendeva da tempo”.
“Il testo – spiega il comunicato – contiene alcune semplificazioni per l’esercizio venatorio e modifiche tendenti alla maggior funzionalità di aspetti logistici ed operativi della legge in vigore in tema di carniere, orari, sanzioni in conformità alla normativa nazionale. Oltre all’abolizione del divieto di utilizzo della radio, vengono ad esempio previsti periodi più ampi per l’immissione di esemplari di fauna selvatica, inserite nuove specie tra quelle cacciabili (come la gallinella d’acqua e l’allodola), aumentate le specie cacciabili ed i carnieri giornalieri e stagionali; viene ammesso inoltre l’intervento dei cacciatori nei piani di contenimento anche nelle aree protette. Sono inoltre modificate le disposizioni relative al carniere giornaliero e stagionale e alle giornate di caccia per il prelievo selettivo degli ungulati al fine di ridurre la pressione venatoria, distribuendola potenzialmente nell’arco della settimana, per incentivare il cacciatore alla consegna dei capi abbattuti, ove previsto, e favorire il completamento dei piani di abbattimento selettivi e numerici, allo stato attuale difficilmente raggiungibili.
Un’altra novità rilevante del testo è rappresentata dall’istituzione di recinti da sparo che, secondo gli estensori, oltre a rispondere ad un’esigenza particolarmente sentita dal mondo venatorio e della cinofilia, garantirà ricadute economiche non solo alle aziende agricole che le gestiranno, ma anche all’intero settore turistico-ricettivo.
La proposta di legge Vignale – Sacchetto prevede la possibilità da parte della Giunta regionale di disciplinare l’ammissione di cacciatori residenti in altre regioni per coprire i numerosi posti ancora disponibili e incrementare le entrate degli ATC e CA, favorendo così il risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole. In questa direzione va anche il riconoscimento del ruolo degli organismi di gestione dei territori che rappresentano non solo il mondo agricolo, ma anche quello ambientalista, rendendoli conformi a quanto previsto dalla legislazione nazionale.
La proposta di legge seguirà ora l’iter amministrativo attraverso il voto di Commissione e quello dell’aula del Consiglio regionale. Tuttavia, al di là delle consultazioni formali che si svolgeranno all’interno della III Commissione, Sacchetto e Vignale apriranno un confronto sul testo con istituzioni, associazioni, esponenti del mondo agricolo e venatorio al fine di aprire una nuova fase di collaborazione e dibattito sull’attività venatoria.
fonte: www.verbanianews.it