Continua a crescere il Sistema delle Aree Wilderness italiane, una rete di aree per la salvaguardia della natura selvaggia che si pongono quasi in antitesi a Parchi e Riserve sempre più “addomesticati” e, cosa ancora più deplorevole, basati su vincoli d’autorità imposti alle popolazioni locali che ne subiscono gli svantaggi e non i benefici, i quali vanno sì alla collettività tutta, ma a spese della minoranza, in nome di una falsa idea di democrazia. Le ultime sono state designate lo scorso 27 dicembre dal modesto Comune collinare di Castelletto d’Erro, in provincia di Alessandria: l’Area Wilderness Riàn d’l’Agì e l’Area Wilderness Rio dei Cotti, di 15 e 16 ettari; a tutela di due settori di un piccolo ma selvaggio burrone scavato dalle acque dei ruscelli omonimi nelle marne grigie dell’Alto Monferrato. Tra le più piccole finora designate in Italia, con voto unanime di tutto il Consiglio comunale.
Anche in questo caso, come già per l’ultima e recente Area in Provincia di Caserta, un piccolo e semisconosciuto Comune piemontese che con atto formale ha spontaneamente tutelato suoli di alto valore naturalistico sebbene tutti appartenenti a privati, i quali, però non si sono opposti a che il burrone sia stato così classificato e tutelato, anche e proprio per il legame degli stessi con il mondo rurale di quelle colline: un concreto segno di apprezzamento culturale per la loro terra. Sintomatica, infatti, anche la scelta del nome dato alle due Aree, da loro voluta: Riàn d’l’Agì, l’una, ovvero Rio del Moscardino, con cui è da sempre nota questa fenditura nelle colline che separano la Valle Bormida dalla Valle dell’Erro, e Rio dei Cotti l’altra, dal nome di una nota prossima borgata famosa per il restauro delle sue case di antica architettura rurale piemontese. L’una a monte della strada per questa borgata, e l’altra a valle, dove il burrone si allarga prima di andare poi a confluire nel Fiume Erro, che a sua volta si getta nel Fiume Bormida (bacino del Po). Non si tratta quindi di grandi aree, in quanto, a parte il corso a precipizio del burrone, si tratta di una vallata agreste ancora ricca di vigneti e coltivazioni, ma un burrone ancora tutto da studiare dal punto di vista naturalistico. Nota di colore è il fatto che la fenditura è posta alla spalle di un collina che la divide dalla Val Bormida, vicinissima al luogo che vide i natali del Segretario Generale dell’Associazione Wilderness.
Artefice di queste due Aree è uno dei più noti poeti dialettali piemontesi, spesso richiesto per esibizioni anche in Lombardia e Liguria: Giampiero Nani, originario anche lui del paese natio (Ponti, AL) di Franco Zunino. Un personaggio del mondo culturale piemontese, ma anche politico locale (per quarant’anni Sindaco e Presidente di Comunità Montana, forse più per pressione popolare che non per vera passione politica!): un vero storyteller in poesia del mondo rurale di quelle terre. E’ stato infatti grazie ai suoi buoni uffici se il Sindaco del piccolo Comune di Castelletto d’Erro, Giovanni Panaro, ha, sua sponte, proposto all’AIW questa scelta culturale della quale oggi egli è particolarmente orgoglioso e che permetterà al suo poco conosciuto piccolo paese agricolo dell’Alto Monferrato (solo 158 abitanti nel 2017!) di inserirsi nella rete della Wilderness Community italiana; Comuni virtuosi e portatori di vere “bandiere verdi” per la qualità della vita, dell’ambiente, del paesaggio e delle risorse rurali. Queste ultime iniziative e successi dell’AIW saranno quanto prima pubblicamente presentate sia in ambito locale sia in una manifestazione di più ampio respiro, che magari le accomuni tutte quali esempi di una nuova e più solidale politica ambientalista.