Con l’abolizione della Legge Regionale sulla caccia in Piemonte viene meno anche la possibilità di cacciare sul terreno ricoperto di neve.
Non dev’essere l’anno fortunato per la caccia. Dopo le problematiche legate alla mancata approvazione di un nuovo Piano faunistico provinciale e all’abrogazione della legge regionale, nei giorni scorsi è emerso un nuovo problema. A metterlo in luce è l’Atc Cn-5 di Cortemilia, che ha inviato una lettera alla Regione per richiedere un intervento urgente in merito alle normative che regolano l’attività venatoria quando il suolo è ricoperto di neve.
Spiega il presidente dell’Ambito territoriale di caccia valbormidese Carlo Rocca: “Mancando la legge regionale (abrogata dalla Regione stessa per evitare il referendum, nda) valgono le regole prescritte dalla normativa nazionale, che, tra le altre cose, vieta la caccia a qualsiasi specie in caso di neve al suolo. L’impossibilità di cacciare ungulati sul terreno innevato rischia di avere conseguenze rilevanti sul loro proliferare, dato che il maggior numero di abbattimenti di questi animali, dannosi per le colture e pericolosi per gli automobilisti, avviene proprio in questo periodo dell’anno”.
Ha aggiunto Rocca: “Con la lettera inviata alla Regione, abbiamo voluto denunciare una situazione di confusione, disagio e disorientamento, che da qualche mese interessa gli organi amministrativi dei Comprensori alpini e degli Ambiti territoriali di caccia del Piemonte, arrivati ormai al limite delle proprie capacità istituzionali, a causa delle continue e repentine modifiche alle disposizioni normative, allo stravolgimento dei rapporti con la Regione, all’azzeramento dei trasferimenti economici e agli ultimi accadimenti amministrativi e giudiziari. Occorre trovare soluzioni immediate e definitive per permettere, tra le altre cose, l’esercizio venatorio sui terreni coperti da neve”.
Se l’Atc non riceverà in breve tempo una risposta, la situazione potrebbe degenerare. «Se non dovessero giungere solleciti ed efficaci provvedimenti, l’ATC CN-5 potrebbe non essere in grado di garantire il regolare svolgimento della caccia agli ungulati, cinghiale e capriolo in primis, con le ovvie e pericolose conseguenze che ne deriverebbero per l’agricoltura, la circolazione stradale, nonché per la stessa sopravvivenza dell’ATC stesso”, ha concluso Rocca.
La scorsa settimana la Regione non aveva ancora risposto all’ATC; pertanto, se i terreni della Valle Bormida verranno coperti dalla neve, sarà vietato cacciare. Le prospettive, dunque, non sembrano rosee, anche se, nei giorni scorsi, come ha reso noto Rocca, è stata concessa una deroga per la caccia sulla neve agli Ambiti territoriali di caccia montani. Negli ATC di pianura, se non verranno presi provvedimenti, potrebbero protestare anche gli agricoltori, che dallo stop della caccia potrebbero subire gravi conseguenze.
Di questo e della pericolosità degli ungulati in ambito di sicurezza stradale è consapevole l’Amministrazione civica di Cortemilia, che, insieme ad altri Comuni della zona, si è rivolta a Provincia e Regione per chiedere un intervento immediato finalizzato a ridurre il numero di cinghiali e caprioli. “Abbiamo anche proposto di convertire le oasi di protezione in aree di caccia specifica”, ha dichiarato l’assessore comunale Armando Rolando.
6 novembre 2012
Fonte: Gazzetta d’Alba