I cacciatori piemontesi sono stati costretti ad attendere ben vent’anni prima di leggere una notizia come quella resa pubblica nelle ultime ore. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso di molte associazioni venatorie e si potrà nuovamente sparare alle anatre e ad altre specie migratorie dopo il divieto che durava dal 1996. Come riferito dal Secolo XIX, il ricorso presentato dall’avvocato Paolo Scaparone è stato accolto in parte e prevede che la Regione inserisca nel calendario della caccia diverse specie.
Dell’elenco fanno parte fischione, canapiglia, mestolone, marzaiola, codone, porciglione, folaga, frullino, pavoncella, combattente e moretta. L’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha letto però il dispositivo in maniera diversa. A suo dire, il TAR Piemonte ha chiesto di inserire specie assenti nella tradizione venatoria, ma comunque ci sarà a breve un provvedimento per vietare il prelievo venatorio di queste specie, come avvenuto per la pernice bianca, la lepre variabile e l’allodola.
La notizia è stata interpretata dallo stesso Ferrero in questo modo: i giudici avrebbero respinto la richiesta della Federazione Italiana della Caccia di sospendere il calendario e cambiarlo nel punto in cui vieta l’abbattimento di pernice, lepre e allodola. C’è però da dire che la sentenza ha ritenuto legittime le limitazioni al carniere giornaliero e stagionale per quel che riguarda tortore, quaglie e beccace.