Nei giorni scorsi, la Confederazione Cacciatori Toscani ha lanciato l’allarme sui contenuti del Piano Lupo, elaborato dal Ministero dell’Ambiente e attualmente depositato all’attenzione della Conferenza Stato Regioni. Avevamo messo l’accento sulle forti limitazioni previste sullo svolgimento della caccia al Cinghiale in braccata e per la rigida regolamentazione applicata nelle aree sensibili come i siti Natura 2000 e le aree contigue adiacenti ai Parchi Nazionali e Regionali. Per la nostra Regione stiamo parlando di circa 350mila ettari di territorio interessati che, così come previsto dal piano, sarebbero per la maggior parte sottoposti a tali restrizioni.
Non è certo un caso che da subito siano scaturite polemiche e forte opposizione, contro tale sciagurata ipotesi, non solo da parte del mondo venatorio, ma anche dalle Istituzioni. Le dichiarazioni di forte contrarietà dell’Assessore Remaschi e di alcuni esponenti del PD Regionale si sono unite a quelle della Coldiretti, di Luciano Monaci – Presidente della Federcaccia di Grosseto e quelle di Francesco Rustici – Presidente dell’Associazione Regionale Cacciatori Toscani. La maremma infatti è sicuramente una delle realtà territoriali dove si è sviluppato da giorni un ampio dibattito sul provvedimento e sulle conseguenze che potrebbero determinarsi. Un fronte largo e combattivo deciso a dare battaglia per la difesa di una tradizione come quella della caccia al Cinghiale in braccata e impegnato a scongiurare le disastrose ricadute per quanto attiene al tema dei danni alle produzioni agricole.
Ad oggi, grazie alla caccia in braccata ed alle squadre vengono garantiti dei piani di prelievo di circa 70.000 capi di Cinghiale all’anno. In questo quadro si sta consumando l’ennesimo scontro tra i 5 Stelle e la Lega; una evidente contraddizione che ormai ha raggiunto i contorni di una commedia che si sta celebrando sulla pelle dei cacciatori, degli agricoltori e degli allevatori. “Vogliamo anche oggi tornare su questa pericolosa vicenda – dichiara Marco Romagnoli segretario della Confederazione Cacciatori Toscani – per spronare la politica regionale ad andare avanti e battersi contro questo nuovo attacco rivolto non solo al mondo rurale e venatorio, ma anche alle prerogative delle regioni“.
Un impegno che sta proseguendo dunque e che vede la Confederazione alla testa di una battaglia non certo semplice; un impegno che registra anche segnali positivi e crescente attenzione a livello parlamentare da parte anche della principale forza di opposizione al governo giallo-verde. In questi giorni, il Deputato Luciano Nobili del Partito Democratico ha depositato una interrogazione al Ministro dell’Ambiente che raccoglie puntualmente molti dei contenuti da noi sollevati e che sarà presentata alla Camera dei Deputati.