Nella seduta di ieri, la Giunta Regionale ha approvato una delibera che apporta importanti modifiche al “Piano di Controllo della popolazione di cinghiale nella Regione Toscana per il periodo 2019/21, approvato con DGR n.71 del 21/01/19″. Nelle premesse si legge che: Considerata la problematica legata alla presenza del cinghiale nel territorio regionale e degli ingenti danni all’agricoltura e agli habitat naturali e con i disagi e pericoli che tali animali causano alla popolazione e alla circolazione. In considerazione di quanto stabilito dalla Sentenza della Corte Costituzionale n.21 del 2021 e di conseguenza la necessità di chiarire che “i cacciatori abilitati ai sensi dell’art 37 LR 3/94 sono soltanto coloro che sono in possesso della apposita abilitazione ottenuta tramite corsi/esami rilasciati dalle Province e dalla Regione”.
Considerato il documento di indirizzo tecnico “PSA (Peste Suina Africana) Piano di Azione Nazionale sulla gestione del cinghiale, la Regione Toscana ha stabilito nella Delibera in oggetto e sino al termine della validità del Piano di Controllo stesso che: Sarà possibile, nelle operazioni di controllo con il metodo della braccata, utilizzare i cani anche non in possesso di specifica abilitazione ENCI ma anche “altri ausiliari che garantiscano durante le operazioni di controllo una adeguata selettività alla specie cinghiale”.
Inoltre, sempre nella stessa, si stabilisce che “i cacciatori abilitati al controllo, sono soltanto coloro che sono in possesso della apposita abilitazione ottenuta tramite corsi/esami rilasciata dalle province e dalla Regione Toscana”. Questo provvedimento, nella sostanza, punta a garantire il proseguimento delle attività di controllo e contenimento effettuate nelle forme sopra descritte, a garanzia di una corretta gestione della specie, della salvaguardia delle produzioni agricole e della pubblica incolumità (Fonte: Federcaccia).