“Concretizzare il piano di abbattimento dei cormorani discusso in Emilia-Romagna, superando le titubanze degli ambientalisti”. E’ la richiesta della sezione piacentina di Arcipesca Fisa. Le guardie ittiche del nostro territorio, infatti, puntano il dito contro questi uccelli di grandi dimensioni, “circa duemila a livello locale”, che rappresentano un “grave problema per la fauna dei fiumi”.
“Da tempo – intervengono Enzo Savoretti e Roberto Peveri, presidente e vicepresidente dell’associazione – denunciamo il problema. La fauna ittica del nostro territorio è minacciata dalla diffusione sregolata dei cormorani che provocano danni enormi, perché cacciano in gruppo per diversi chilometri, lungo le sponde dei corsi d’acqua piacentini, e non solo ovviamente”.
I referenti locali di Arcipesca Fisa ne evidenziano la presenza, ad esempio, “da isola Serafini fino a Castelsangiovanni”, insomma «in quasi tutta la provincia, sia sul Po che sui torrenti Nure, Trebbia e Aveto”. Dove, tra l’altro, “ci sono riserve comunali per l’immissione dei pesci, che a fine stagione – rimarcano Savoretti e Peveri – si presentano praticamente vuote. I cormorani divorano tutte le trote. Le ripercussioni, dunque, sono anche economiche” (Liberta.it)