La preoccupazione per la diffusione della peste suina africana in Lombardia aumenta ulteriormente dopo la conferma del secondo caso nella zona di produzione del salame di Varzi Dop. Secondo le autorità, il contagio si sta avvicinando sempre di più agli allevamenti di maiali, suscitando timori di una potenziale catastrofe nazionale.
Un’altra carcassa positiva al virus nel Pavese
La preoccupazione per la peste suina africana in Lombardia cresce ulteriormente dopo la scoperta di un secondo caso nel territorio comunale di Ponte Nizza, in Valle Staffora, nell’Oltrepò Pavese. Si tratta di un’altra carcassa di cinghiale risultata positiva al virus, trovata a pochi chilometri di distanza dal primo ritrovamento avvenuto il 16 giugno scorso. La Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) avverte che è necessario evitare una catastrofe nazionale, poiché la regione è a rischio con la sua produzione significativa di derivati da carne suina, che la posiziona tra le principali al mondo.
Misure per limitare la diffusione della peste suina
Di fronte alla situazione critica, l’Agenzia di Tutela della Salute di Pavia ha istituito una zona rossa intorno alla fascia collinare e montuosa dell’Oltrepò secondo quanto disposto dalla Regione. Tuttavia, potrebbero essere necessarie strategie aggiuntive per fermare la diffusione di questo agente patogeno che potrebbe causare gravi danni all’economia alimentare della Lombardia, in particolare nella zona di produzione del pregiato salame di Varzi. L’unione degli agricoltori avverte che la situazione è estremamente grave e che è necessario contenere questa epidemia prima che si arrivi al blocco della circolazione dei prodotti di derivazione suina.
Diffusione della peste suina in Italia
La peste suina africana è altamente contagiosa e causa gravi sofferenze a maiali e cinghiali. Inoltre, il virus può sopravvivere per anni nelle carni lavorate di salumi e salsicce, nonostante l’abbattimento o il congelamento. Dopo i casi segnalati nel Salernitano, nel Lazio e a Roma, anche in Lombardia la regione si prepara a contenere la diffusione del contagio, che si avvicina sempre di più agli allevamenti di maiali.