Contenimento dei cinghiali
La Regione del Veneto ha convocato e incontrato venerdì 2 agosto le principali Organizzazioni professionali agricole e le Associazioni venatorie, per fare il punto della situazione epidemiologica della PSA e suoi relativi interventi di controllo, nonché per valutare le azioni focalizzate al contenimento della popolazione di cinghiale, al fine di arrivare all’auspicabile risultato di eradicazione della specie. Obiettivo dell’incontro è stato anche quello di cementare la collaborazione fra il comparto agricolo e l’associazionismo venatorio, nell’implementazione delle misure e delle azioni previste dal PRIU e dal suo recente adeguamento al Piano straordinario di catture e abbattimenti dei cinghiali. Erano presenti l’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, e l’assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari, i rappresentanti delle Associazioni venatorie del Veneto, il Direttore di Area Marketing Territoriale, Cultura, Turismo, Agricoltura e Sport della Regione del Veneto e i Direttori rispettivamente dell’U.O. Sanità animale e Farmaci veterinari e dell’U.O. Pianificazione e Gestione Faunistico-Venatoria.
Piano regionale di interventi
“La buona notizia è che ad oggi la Peste Suina Africana non ha ancora interessato il territorio regionale, ma dobbiamo tenere alta la guardia perché l’epidemia si sta diffondendo nelle regioni confinanti sud-occidentali – interviene l’assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari -. Con un recente provvedimento di Giunta è stato integrato il Piano Regionale di Interventi Urgenti (PRIU) per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste Suina Africana individuando quattro distretti suinicoli sul territorio regionale dove intensificare le azioni di controllo e contenimento del cinghiale. Inoltre, con un ulteriore provvedimento, la Giunta regionale ha prorogato la validità del Protocollo di Intesa tra la Regione e le Organizzazioni professionali agricole per la distribuzione degli strumenti di cattura fino al 31 dicembre 2025. Ricordo che, con il medesimo provvedimento, sono state aggiornate e integrate le misure di intervento fissate dal PRIU e funzionali al raggiungimento degli obiettivi dallo stesso definiti. L’obbiettivo è quello di intensificare e potenziare le azioni di controllo per ridurre progressivamente la popolazione di cinghiali fino a raggiungimento della auspicabile “densità zero”, prevista dal Piano straordinario di contrasto a peste suina africana, approvato dal Commissario straordinario alla PSA. Ringrazio, a tal proposito, le Organizzazioni professionali e i cacciatori che, affiancando le Polizie provinciali, concorrono con la loro prestazione volontaria alle azioni di contenimento e controllo del cinghiale in Veneto”.
Una vera e propria emergenza
“È stato un momento di importante confronto tra il mondo agricolo e quello venatorio per condividere una strategia e sensibilizzare le singole categorie su questa emergenza sanitaria – riferisce l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner -. Questo patto sociale intende supportare tutte le azioni che si renderanno necessarie per il contrasto e lo sradicamento dei cinghiali in quelle aree che vengono ritenute più sensibili. Si tratta di una vera e propria emergenza per cui anche i ristori all’attività di contrasto dovranno seguire gli iter previsti in questi determinati casi. Certo è che, come amministrazione siamo consapevoli che la situazione a livello nazionale è allarmante ed esige un vero e proprio piano di contrasto per contenere i danni e le conseguenze che potrebbero ripercuotersi anche sugli allevamenti veneti”. L’Assessore regionale Corazzari ha concluso evidenziando che è in corso l’approvazione di un ulteriore provvedimento volto alla nomina di un Coordinatore unico a livello regionale, che avrà l’incarico di coordinare le attività di tutti i soggetti convolti e, contestualmente, monitorare la concreta attuazione delle misure contemplate dal PRIU. (Fonte REGIONE VENETO)