Nuovo provvedimento
La Giunta regionale dell’Umbria, con Deliberazione n. 631 del 3 luglio 2024, ha modificato e aggiornato il Piano regionale per gli interventi urgenti per l’eradicazione della peste suina africana (PRIU). Soddisfazione per l’approvazione del provvedimento è stata espressa dall’assessore regionale alle politiche agricole e agroalimentari Roberto Morroni. “Grazie al lavoro sinergico tra la Regione Umbria e la struttura commissariale presieduta dal Commissario straordinario Vincenzo Caputo abbiamo raggiunto un importante risultato – ha sottolineato l‘assessore – con il chiaro obiettivo di eradicare la presenza del cinghiale nei centri abitati, nelle aree urbanizzate, nei siti storico-archeologici e nel distretto suinicolo di pregio istituito per la tutela della produzione zootecnica”.
Un approccio gestionale diverso
Entrando nel merito del provvedimento adottato dall’esecutivo, Morroni ha spiegato che il PRIU delinea un nuovo approccio alla gestione del cinghiale sotto diversi aspetti. “In particolare – ha affermato – gli interventi di contingentamento della popolazione di cinghiali, oltre a mirare alla riduzione dei danni alle produzioni agricole, si prefiggono anche il depopolamento della specie per fini sanitari. Tra le misure approntate, vogliamo sottolineare l’estensione del periodo di caccia da tre a quattro mesi, consentendo l’esercizio venatorio alla specie cinghiale fino al 28 febbraio”.
Fra gli altri aspetti evidenziati dall’assessore vi è il prelievo in braccata, attuato dalle squadre cinghialiste all’interno dei settori assegnati. “Grazie alle misure presenti nella DGR – ha aggiunto Morroni – vogliamo raggiungere l’obiettivo di ricondurre il numero dei capi di cinghiale a una quantità sostenibile, riducendo così sensibilmente le reiterate richieste di risarcimento danni”.
Il progetto di filiera
Sempre in un’ottica di controllo della specie cinghiale, l’Assessorato è impegnato nel costruire un progetto di filiera che prenderà avvio a breve. Questo progetto è di prioritario interesse per garantire la qualità delle carni e la certificazione di provenienza. La filiera del cinghiale sarà fondamentale per la sicurezza alimentare e la tracciabilità del prodotto, assicurando al contempo una gestione sostenibile e controllata della specie. In conclusione, questi interventi rappresentano un importante passo avanti per la comunità umbra, supportando la crescita economica, la tutela ambientale e la sicurezza sanitaria, grazie all’adozione di misure innovative e coordinate tra gli assessorati dell’agricoltura e della sanità (fonte: Regione Umbria).