L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha diffuso a Cagliari i dati aggiornati sui focolai di peste suina africana nei maiali domestici e nei cinghiali in Sardegna. Dal 2012 al 2017 si sono evidenziati in entrambi i casi due diminuzioni, per la precisone -75% e -64%. Il confronto con gli ultimi otto mesi, al contrario ha messo in luce una riduzione del focolaio “domestico” pari a 90 punti percentuali. La conferenza stampa è stata organizzata nell’ambito del progetto di eradicazione della patologia.
La vittoria non è mai stata così vicina, sempre secondo l’Istituto, e i numeri sono stati commentati anche dal Governatore dell’Isola. Francesco Pigliaru ha parlato di una vicenda lunga 40 anni che sta finalmente per giungere alla naturale conclusione. Ora manca soltanto la spinta finale per liberarsi definitivamente della malattia che impedisce al settore di svilupparsi in maniera concreta.
Il pascolo brado è ancora un fattore di rischio, ma la situazione è cambiata parecchio rispetto al passato, anche e soprattutto all’impegno della popolazione. Nel triennio 2012-2014 i focolai furono 223 (74 ogni anno e 6 al mese), mentre nel triennio 2015-2017 sono scesi ad appena 56 (la media annua è di appena 19 casi). Negli ultimi otto mesi, vale a dire da agosto a marzo scorsi, infine, i focolai sono stati soltanto tre.