Misure di contrasto
Nella riunione di ieri della Seconda commissione, presieduta da Valerio Mancini, si è parlato delle misure a contrasto alla peste suina africana (Psa) a seguito dell’adozione del Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione 2024 della Peste suina (ordinanza commissariale del 10 maggio 2024). Il delicato argomento è stato affrontato su richiesta del consigliere Manuela Puletti (Lega). Oltre all presenza di tecnici degli assessorati regionali Ambiente e Sanità, sono stati invitati in audizione rappresentanti degli Atc (Ambiti territoriali di caccia), Associazioni venatorie, il Commissario straordinario per la Psa, Vincenzo Caputo che si è impegnato nella creazione di un tavolo al quale potranno prendere parte i soggetti interessati alla materia e quindi anche gli stessi Atc e le Associazioni venatorie. I quattro mesi di caccia al cinghiale, previsti come azione di contrasto alla Peste suina africana (Psa), inizieranno il primo ottobre, per concludersi a fine gennaio. L’estensione non sforerà quindi nel mese di febbraio, come inizialmente prospettato.
Filiera delle carni
Dagli Atc e dalle Associazioni venatorie (Federcaccia Umbria, Enal caccia, Libera caccia, Anuu migratoristi, Caccia pesca ambiente) è emersa l’importanza della filiera delle carni senza la quale – è stato sottolineato – è difficile processare tutti capi abbattuti. Assicurata, da parte degli Atc, la massima disponibilità per la messa a terra delle azioni previste nel piano. Per le Associazioni venatorie serve un attento approfondimento del piano. Hanno anche rimarcato il mancato confronto con la Regione. Servono piani mirati – hanno detto – in base ai territori e alle aree boscate, vanno intensificate alcune azioni di caccia. È urgente un confronto sui metodi e metodologie da adottare per rendere al meglio l’attività di contenimento del cinghiale. In conclusione hanno auspicato la riorganizzazione della consulta regionale poiché si tratta di un organismo importantissimo previsto, tra l’altro, dallo Statuto regionale.
Cabina di regia prefettizia
Il commissario Vincenzo Caputo ha definito di grande importanza la riunione perché “è stata chiarita l’applicazione delle norme per contrastare la peste suina, oltre a delineare e programmare una serie di appuntamenti ed incontri che avranno luogo già in questo mese. I lavori propedeutici di oggi verranno approfonditi ed affrontati nella cabina di regia prefettizia di domani che vedrà anche il coinvolgimento delle forze dell’ordine. Stiamo predisponendo azioni quali la normalizzazione della filiera delle carni di cinghiale. Importante è anche delineare le azioni future riguardanti il passaggio dalla stima della popolazione del cinghiale ad una conta numerica possibile da realizzare grazie alle azioni di drenaggio su cui anche le forze armate stanno operando insieme a noi. Rispetto a questa malattia l’Umbria è un territorio indenne, ma questo non ci deve lasciare tranquilli e quindi dobbiamo lavorare come se la peste suina ci fosse, anticipando così un eventuale fenomeno che risulterebbe drammatico in quanto in Umbria opera uno dei distretti di trasformazione più importanti d’Italia come quello di Norcia, oltre alla salvaguardia del patrimonio suinicolo di Bettona. Per questo, insieme a tutti gli stakeholder, dobbiamo usare la massima attenzione”.
Le due parti del piano
Salvatore Macrì (Sezione prevenzione sanità veterinaria e sicurezza alimentare) ha detto che “la redazione del Priu (Piano regionale di interventi urgenti) ha richiesto un’attività complessa che ha visto la partecipazione delle autorità sanitarie regionali e nazionali e con un ruolo importante dell’Istituto zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche. Il piano si divide in due parti, quella sanitaria e quella legata all’agricoltura e all’attività di caccia utile a ridurre la popolazione dei cinghiali, due parti che camminano parallelamente e si interfacciano. Elemento importante, oltre al continuo e costante monitoraggio, è l’informazione attivata sia attraverso il web che con altri mezzi. Grazie alle indicazioni del Commissario sono state identificate aree strategiche dove prestare particolare attenzione, come quelle di Norcia e Bettona dove ci sono maggiori concentrazioni di allevamenti”.
Trasformazione delle carni suine
Il presidente Valerio Mancini ha definito “importante” il confronto al quale ha portato una “grandissimo e qualificatissimo contributo il Commissario nazionale alla peste suina che ha indirizzato in modo significativo l’azione su cui è impegnato ovviamente anche il Governo. Importante è il contributo del mondo venatorio e degli Atc che questa Commissione aveva già ascoltato. È importante organizzare il lavoro dei cacciatori umbri che stanno operando per la salvaguardia sia dell’ambiente che della salute pubblica. Rilevante è l’impegno del Commissario che insieme alla nostra Commissione lo vedrà impegnato nella predisposizione di un tavolo permanente che si coordinerà anche con la Prefettura. L’obiettivo, tra gli altri, è quello di tutelare la trasformazione delle carni suine che sta garantendo, soprattutto in alcuni territori, occupazione e importanti risultati economici grazie alla loro esportazione nei mercati americani”.
La necessità di un ulteriore confronto
Soddisfatta dei risultati emersi dall’audizione, Manuela Puletti: “L’obiettivo – ha detto – è quello di portare al tavolo di confronto i reali protagonisti che opereranno per il piano regionale della peste suina. Un piano che è stato approvato, ma che necessita comunque di un confronto tra il sistema sanitario, il Commissario, gli Atc e le Associazioni venatorie e quelle agricole. È emersa con forza la necessità di un confronto tra il mondo venatorio e quello politico. Bene l’apertura fatta dal Commissario ad un confronto tra tutti i soggetti interessati alla materia, impegnandosi alla messa a punto di un tavolo per migliorare le azioni di contrasto alla peste suina”.