ATC Unico di Brescia
Si è tenuta presso la sede dell’ATC Brescia una riunione promossa dal Presidente Germano Pe tra Associazioni agricole, Associazioni venatorie e rappresentanti ATC su vari temi, alcuni solo accennati, anche perché il tema principale ovviamente è stato la PSA. Per sintesi, la posizione unitaria delle Associazioni Venatorie è stata quella di una disponibilità totale a cercare di ridurre il numero dei cinghiali con ogni modo concesso dalla normativa e dalle ordinanze.
Eliminazione legislativa
D’altro canto, si è chiesto alle Associazioni agricole di farsi interpreti presso il Governo per favorire l’eliminazione legislativa della opzione della forma di caccia che potrebbe liberare molte altre forze possibili nel contrasto a questa epidemia. E si è chiesto che si possa far capire a tutti coloro che oggi non sanno quanto possano essere pericolose le pratiche di uso del territorio se non accompagnate da una conoscenza del pericolo di diffusione del virus attraverso le scarpe, le ruote di una bicicletta o di un’automobile se si frequentano zone colpite dalla malattia. Insomma, delle buone norme di biosicurezza che, come cacciatori, abbiamo conosciuto attraverso corsi ma che il restante mondo degli utilizzatori del territorio a volte, seppure in buonafede, non può conoscere appieno.
Paura ingiustificata
Veniamo a conoscenza di un atteggiamento un po’ restio da parte di alcuni cacciatori al totale impegno per la drastica diminuzione del numero dei cinghiali, quasi come se si avesse paura di non avere poi più animali cacciabili. La realtà è che, se non contrasteremo appieno questa epidemia, allora davvero la mortalità dei cinghiali sarà elevata, accompagnata dalla chiusura della caccia nei territori infetti. Le Associazioni agricole hanno dichiarato che da vent’anni lamentano una fauna selvatica fuori controllo; lo stesso abbiamo detto noi in questi vent’anni, non considerati come se il nostro interesse fosse solo il prelievo e non la gestione. Speriamo che alla fine rimanga almeno l’esperienza e che questa serva nel controllo di altre specie che già oggi sono oltre i corretti limiti per i territori, e che non si debba poi correre alla loro eradicazione ad altre epidemie in corso. (Fonte FEDERCACCIA BRESCIA – CACCIAPENSIERI)