Come reso noto dall’Unità di Progetto per l’Eradicazione della Peste Suina Africana in Sardegna, nel corso della giornata di ieri, giovedì 8 marzo 2018, sono stati abbattuti 112 cinghiali nell’ambito di operazioni di contrasto alla malattia. Gran parte dei selvatici erano allo stato brado nel territorio di Orgosolo (Nuoro): si è trattato di 72 esemplari, mentre altri 40 si trovavano a Bau Mandara e Predarba, nel territorio di Villagrande Strisaili (nella stessa provincia isolana).
I selvatici pascolavano illegalmente e non erano nemmeno registrati. Inoltre, non è stato possibile accertarne la proprietà, senza dimenticare che non avevano mai ricevuto alcun controllo sanitario. Le operazioni sono state portate a termine dal Corpo Forestale, dalla Vigilanza Ambientale e dal personale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. Le carni degli ungulati sono ancora a rischio, anche perchè il personale intervenuto ha scoperto persino medicinali di qualità sconosciuta.
Questo significa che i cinghiali abbattuti erano stati trattati con farmaci illeciti. Si ipotizza un giro molto vasto di macellazioni clandestine, un pericolo serio e concreto per tutti i consumatori finali. Gli animali malati sono tossici per l’uomo e non è un caso il coinvolgimento del mondo della caccia in queste attività, con opportune formazioni. Nella stessa Villagrande, infine, sono stati portati a termine dei controlli ad alcune aziende suine registrate, anche se il risultato finale non è stato reso noto.