Caccia ai cinghiali per arginare il virus della peste suina africana. Nessuna paura di contagio per l’uomo, ma scatta l’allarme della Regione Siciliana che ha prorogato fino a giugno del 2023 il piano di controllo nella riserva orientata Monte Pellegrino a Palermo da realizzarsi attraverso catture di cinghiali per scongiurare il diffondersi del virus nel nostro Paese. Dovranno essere segnalati alle autorità competenti (guardie forestali, polizia provinciale, guardia venatoria e servizi veterinari dell’Asp) gli eventuali animali catturati o quelli già morti ma che «prima dell’abbattimento presentavano segni evidenti di malessere, come ad esempio scoordinamento motorio, convulsioni».
Il parere positivo sul prolungamento del monitoraggio dopo l’allarme fornito il 16 luglio dal responsabile del servizio coordinamento fauna selvatica dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Roma: «Dato l’elevato rischio di introduzione del virus della peste suina africana nel nostro paese – si legge nella relazione – si evidenzia la necessità che l’Amministrazione dia opportune indicazioni al proprio personale affinché ogni cinghiale trovato morto, anche a seguito di incidente stradale ovvero abbattuto, sia segnalato».