Il Consiglio Direttivo del Parco Naturale di Monte San Bartolo, in provincia di Pesaro e Urbino, ha approvato per il secondo anno di fila il piano di gestione del cinghiale. L’obiettivo è quello di ridurre il numero di ungulati, visto che la densità di popolazione è eccessiva e deve avvicinarsi il più possibile allo zero. Gli abbattimenti sono considerati la scelta più giusta dall’ente parco, nella piena consapevolezza che l’argomento è molto delicato.
Il monitoraggio e il controllo della specie nel territorio è avvenuto grazie all’URCA locale (Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino). Il piano ha una durata complessiva di tre anni e la conclusione inderogabile è prevista per il 31 dicembre 2018. Il controllo dei cinghiali avverrà tramite lo sparo con carabina da postazione fissa. La prima giornata di caccia è stata quella di ieri, mercoledì 8 novembre 2017, mentre quella conclusiva sarà il 31 marzo 2018, sempre dal lunedì al venerdì, da due ore prima del tramonto fino a due ore dopo l’alba.
Le postazioni fisse in cui è stata accertata la presenza stabile del cinghiale sono state individuate. Per quel che riguarda, poi, gli operatori coinvolti nel prelievo venatorio, dovranno aver superato una prova di tiro, essere in possesso dell’abilitazione al prelievo selettivo di ungulati, oltre ovviamente alla licenza di caccia in corso di validità.