La crescita della popolazione di cinghiali nel Parco Naturale Regionale di San Bartolo è diventata preoccupante. Si tratta dell’area verde che sorge nella provincia di Pesaro e Urbino e che è stato istituito nel 1994. L’Ente Parco ha deciso di approvare il piano di gestione degli ungulati in modo da arrivare a una densità molto vicina allo zero. I danni per il tessuto socio-economico e ambientale sono ingenti, tenendo anche conto che l’animale preda giovani mammiferi, uccelli di prato, rettili e anfibi. Il piano avrà una durata complessiva di tre anni e si concluderà non più tardi del 31 dicembre 2018: il controllo avverrà tramite sparo con carabina da postazione fissa.
Inoltre, il prelievo venatorio avrà luogo tra il 1° novembre e il 31 marzo, sempre nelle giornate di martedì e venerdì, mentre per quel che riguarda l’orario si comincerà un’ora prima dell’alba fino a un’ora dopo il tramonto. La presenza dei cinghiali è stata accertata tramite fototrappole ed è stata studiata la traiettoria dei proiettili, in modo che si conficchino nel terreno anche nel caso in cui dovessero mancare il selvatico.
I prelievi e gli abbattimenti saranno realizzati solamente da volontari che hanno superato la prova di tiro presso una sezione nazionale di tiro a segno, con abilitazione alla caccia di selezione degli ungulati, licenza di caccia in corso di validità e polizza assicurativa per infortuni. Tutti questi soggetti verranno autorizzati dall’Ente Parco a trasportare armi nell’area protetta.