Il Servizio Caccia della Regione Puglia ha detto no al comitato di gestione dell’ATC di Foggia che aveva chiesto di aggiungere agli 801 permessi annuali di caccia alla selvaggina migratoria riservati ai cacciatori extraregionali altri 8010 licenze giornaliere. Come reso noto dalle sezioni locali del WWF, ACLI Ambiente e Centro Studi Naturalistici, la delibera di conversione dell’Ambito Territoriale di Caccia è stata revocata, come richiesto dalle tre associazioni ambientaliste con la motivazione che i nuovi permessi avrebbero aumentato la pressione venatoria.
La Regione Puglia ha preso spunto dal Regolamento 3 del 1999 sugli ATC, secondo cui si possono sciogliere e commissariare gli enti in caso di gravi violazioni legislative. Secondo le stesse associazioni, poi, ci sarebbe stata anche una “tirata d’orecchi” alla Provincia di Foggia per lo stesso motivo e per avere disatteso le precedenti note di diniego.
L’Ambito foggiano è stato accusato nella nota ufficiale di aver soltanto pensato a voler fare cassa grazie a una maggiore concessione di interessi giornalieri a cacciatori non pugliesi. Non è la prima volta che queste sezioni delle associazioni intervengono, visto che qualche settimana fa si erano fatte sentire in merito ai ripopolamenti con lepri comuni per tutelare quelle italiche.