Come stabilito in queste ultime ore dalla Corte Costituzionale, i cacciatori non possono essere impiegati in nessuna regione italiana per il controllo della fauna selvatica. La decisione è stata presa in relazione alla situazione dell’Abruzzo. Secondo la Consulta, infatti, l’articolo 44 della legge di questa regione (la numero 10 sul 2004 che si occupa proprio di attività venatoria) non rispetta la Costituzione nel suo secondo comma.
Quest’ultimo prevede che le guardie venatorie attuino i piani di abbattimento delle varie specie di fauna selvatica avvalendosi anche di cacciatori iscritti o ammessi agli Ambiti Territoriali di Caccia interessati. Le doppiette abruzzesi possono essere segnalate in via nominativa dai comitati di gestione degli ATC.
La questione era stata sollevata dal Tribunale Amministrativo Regionale dell’Abruzzo dopo il ricorso dell’Ente Nazionale Protezione Animali, Lega Anti Vivisezione e Lega Nazionale per la Difesa del Cane. Le associazioni animaliste volevano annullare una delibera della Provincia di Teramo che riguardava il piano di controllo triennale per il periodo 2016-2018 delle popolazioni di volpi.