Come reso noto dall’Arci Caccia, la Commissione Europea ha chiarito la questione degli indennizzi per i danni da fauna selvatica che vengono erogati dagli Ambiti Territoriali di Caccia. Michael Niejahr, il quale è a capo della divisione che si occupa di agricoltura, ha risposto a una lettera con cui le autorità italiane avevano sollecitato una precisazione sull’argomento. In poche parole, per Bruxelles i fondi di provenienza pubblica possono essere considerati degli aiuti di Stato alle attività agricole, dunque un motivo per avviare procedure di infrazione come avviene ogni volta che si viola una direttiva europea.
I fondi pubblici sono, ad esempio, i contributi regionali. Niejahr ha ricordato come le risorse finanziarie degli ATC siano le quote di iscrizione dei cacciatori, ma per gli indennizzi si possono sfruttare risorse aggiuntive, quelle trasferite dalla Regione. Gli indennizzi concessi agli agricoltori mediante risorse proprie degli Ambiti non sono considerati un aiuto, visto che non sono coinvolte risorse statali.
Le risorse trasferite dalla Regione, invece, trasformano gli indennizzi in aiuti, di conseguenza devono essere concessi in conformità alle norme de minimis (aiuti di piccola entità). Il parere rappresenta l’opinione dei servizi della Commissione Europea e non impegna Bruxelles a fornire l’interpretazione giuridica in caso di controversia.